Il Birrificio Le Corti di Porana presenta le sue birre su OltrePrò. Che cosa dobbiamo dire! Un autentico Mastro Birraio il nostro Andrea Astolfi che fa’ della sua passione un arte in bottiglia. Nomi stravaganti su etichette altrettanto uniche nel suo genere, incollate su bottiglie pregiate.

Si esattamente! Non ha lesinato su nulla. Tutto studiato alla perfezione dal packaging all’oro liquido contenuto nelle botti di fermentazione.

Anche la storia di presentazione è perfetta. Non vi resta che leggerla sorseggiando una di queste strepitose birre.

UN MADE OLTREPRO’ A 5 STELLE

Nuda o cruda

Si racconta che centinaia di anni fa nella placida frazione di Porana un gruppo di monaci dall’animo nomade, fondò una congregazione dedita alla produzione di cervogia ,in pochi anni in tutte le terre dell’ Oltrepò si diffusero notizie sul conto di questi quattro servi di Dio che con la loro arte riuscivano a portare il sorriso sul volto del popolo contadino che viveva in queste terre.

Un giorno uno di questi monaci, intento alla maltatura del cereale che sarebbe servito per trasformare l’acqua in oro, si accorse di una presenza curiosamente persistente tra le spighe di un campo d’orzo ancora da trebbiare ,questa sensazione si ripetè il giorno successivo e quello dopo ancora, così da indurre il frate a temere che si aggirasse un ladro o un malfattore che potesse per ingordigia o per chissà quale altro motivo ,nuocere al loro lavoro, fu così che senza dire nulla agli altri fratelli con l’unico fine di non allarmarli inutilmente, il quarto giorno accese come di consueto il fuoco del forno in pietra che avrebbe portato a doratura il cereale per produrre la cervogia, posizionò con delicatezza il malto ormai pronto per essere tostato e alla medesima ora delle apparizioni dei giorni precedenti si appostò come fa un gatto con il topo ad attendere tra le fronde dorate il malcapitato; solo qualche minuto più tardi ecco che notò il frusciare tra le frasche che avanza piano piano, come fanno le onde generate dalla caduta di una pietra nello stagno, il monaco restò col fiato rotto dalla paura ma quando fu a pochi passi da lui, il frate si alzò in piedi urlando “ Ti ho preso farabutto”, fu così che si svelò questa presenza ,con un balzo in dietro si alzò anch’essa e iniziò a correre a rotta di collo inseguita dal servo di Dio, che capì presto che era una ragazza dalla folta chioma rossa vestita da un abito leggero e svolazzante, pareva di vedere una fiamma aizzata dal vento percorrere quel mare dorato ,fino che in ultimo il frate tentò di afferrarla per una caviglia ma ahimè riuscì ad acchiappare solo un lembo del vestito della giovane che si squarciò all’istante facendola capitolare nuda a terra, l’uomo restò impietrito dalla visione di quest’angelo dalla pelle candida e dalla folta chioma del colore delle fiamme dell’inferno che scoppiò in lacrime e riprese a correre in direzione opposta, lasciando a terra la ragazza.
Distrutto dalla vergogna ritornò alla sua arte, ma trovò il malto tostato eccessivamente rispetto alla normale produzione, e per timore che i suoi fratelli lo deridessero non raccontò nulla a loro dell’accaduto dicendo piuttosto che l’accentuata tostatura era voluta e che avrebbe creato una nuova ricetta di una birra rossa come le fiamme dell’inferno che da lì a poco avrebbe chiamato “Nuda e Cruda”

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